‘La notizia della protesta messa in atto da qualche giorno da alcune insegnanti sannite a difesa del posto di lavoro m’impone di testimoniare, in primo luogo, la mia personale vicinanza alle lavoratrici che, con il loro gesto, hanno inteso richiamare l’attenzione del’opinione pubblica su un problema di particolare rilievo soprattutto per il Sannio’. Lo ha dichiarato Cosimo Izzo vice presidente Gruppo PDL al Senato della Repubblica.
‘Pur condividendo – seguita Izzo – lo sforzo del Governo e del Ministro Gelmini di dare un nuovo e più razionale assetto organizzativo al “sistema istruzione”, nel perseguimento degli obiettivi generali di riequilibrio dei conti pubblici in un momento particolarmente delicato dell’economia mondiale, credo sia doveroso per la politica e la società civile dimostrare una concreta condivisione del disagio dei lavoratori e delle famiglie colpite dal dramma della mancanza di una concreta occasione di lavoro, nel settore pubblico come in quello privato.
La funzione educativa e formativa della scuola è una risorsa primaria del Paese, sulla quale è necessario investire in termini di recupero di risorse e di razionalizzazione organizzativa, proprio per evitare che gli sprechi e gli scempi del passato continuino a mortificare l’indiscussa professionalità degli insegnanti e del personale scolastico.
Mi farò carico, perciò, nelle prossime settimane e con la ripresa dell’attività parlamentare, di valutare insieme ai colleghi parlamentari sanniti le possibili soluzioni al problema generale del precariato nella scuola, individuando sia strategie e percorsi di razionalizzazione ulteriore delle attuali procedure di reclutamento del personale scolastico, sia fenomeni ancora poco conosciuti che tuttavia incidono sulla funzionalità del sistema scolastico.
A tale proposito mi chiedo fin d’ora, e mi aspetto risposte chiare ed esaustive dal presidente Bassolino e dal Direttore scolastico regionale, quanti sono gli insegnanti della Campania attualmente comandati presso la Giunta ed il Consiglio Regionale.
Mi chiedo inoltre se sia ancora sostenibile che numerosi insegnanti, che da anni svolgono sostanzialmente un altro lavoro, continuino ad occupare il proprio posto nell’organico scolastico, frustrando le legittime attese di tanti giovani laureati che attendono da molti anni un contratto a tempo indeterminato.
Su quest’ultima questione mi riprometto ogni necessario approfondimento anche in sede ministeriale, per acquisire ogni elemento di conoscenza sulle dimensioni del fenomeno sul piano nazionale’.